I nostri studenti, richiedenti asilo e migranti vulnerabili, hanno trovato in classe giornali e quotidiani di vario tipo, in bianco e nero e a colori, carta velina, carta da pacchi, fogli colorati, cartoncini, colla, forbici e materiale di cancelleria. Ognuno ha così composto il proprio autoritratto con la tecnica del collage.
Ciascuno ha iniziato a lavorare, con i propri tempi, raccogliendo le idee, scegliendosi il posto dove lavorare e con una musica di sottofondo in pochi minuti il laboratorio era avviato.
Lo scopo non era la verosimiglianza del proprio volto, ma la rappresentazione di sé, più intima e allo stesso tempo libera
Il potere evocativo del laboratorio ha portato le capacità espressive degli studenti più in là di quanto ci saremmo aspettati, il desiderio di descriversi e di parlare di alcuni aspetti di sé e del proprio carattere li hanno spinti a usare al massimo le loro competenze linguistiche acquisite.
Vai al documento metogologico per insegnanti L2